“La vostra casetta, Furio, non è esposta
al vento di scirocco o di ponente,
né di una tramontana gelida o di euro,
ma a quello di quindicimiladuecento sesterzi
ed è vento tremendo, non perdona”

 (Catullo, Carmina)
 

Come reagire a un pignoramento immobiliare

In ritardo con le rate del mutuo?

Se non sei riuscito a pagare le rate del mutuo, presto o tardi la banca ti invierà (o probabilmente ti ha già inviato) una comunicazione con cui ti richiede di restituire il capitale preso a mutuo in un’unica soluzione: la dichiarazione di decadenza dal beneficio del termine, dove per beneficio del termine si intende il diritto di restituire a rate il capitale preso in prestito.
Arrivati a questo punto la logica è del tutto inutile: non importerà affatto che, se non era possibile pagare le singole rate, ora sarà ancora più difficile, la banca chiederà comunque di pagare il debito residuo in un’unica soluzione. E precetto, notifica e iscrizione a ruolo del pignoramento, e istanza di vendita del pignoramento sono gli inevitabili passi successivi, a meno che tu non decida di riprendere in mano la situazione.

Prima regola aurea: non ritirare la posta è un errore gigantesco. La consapevolezza.

In una situazione di difficoltà e ansia, la paura può fare molti danni. L’esperienza ci ha insegnato che molti debitori morosi provano a fuggire dalla propria situazione debitoria rendendosi irrintracciabili, spesso non ritirando la posta o cestinandola senza aprirla.
Riflettiamoci insieme un attimo: se fosse davvero possibile venir meno ai propri impegni economici in tal modo, nessuno pagherebbe più i debiti.
Sarebbe semplicissimo, ma ovviamente non è così. Chiunque vi dica che non ritirare la posta determina o determinava in passato un qualsiasi danno al creditore vi sta dicendo un’enorme bugia.
L’unico soggetto ad avere un concreto pregiudizio da questa prassi è il debitore stesso. Non conoscere lo stato della propria situazione debitoria è un problema. Come si può riprendere in mano la propria vita se non si è pienamente consapevoli dello stato in cui si versa?

Seconda regola aurea: il tempismo fa la differenza. L’azione.

"Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso". Confucio direbbe lo stesso anche del vostro debito, perché se è vero che avreste dovuto reagire all’impossibilità di pagare il vostro debito tempo fa, e altrettanto vero che probabilmente la situazione è ancora risolvibile, ma non sarà così per sempre. 
Restare con la testa sotto la sabbia comporterà inevitabilmente l'iscrizione a ruolo del pignoramento, la trascrizione dello stesso, l'istanza di vendita all’asta e l’allontanamento forzato dalla proprietà. E a quel punto non ci sarà, davvero, più nulla da fare.
In questo senso, ci sentiamo di dover sfatare un altro mito che da sempre accompagna le procedure immobiliari: la vendita del bene non estingue il debito. Questo vuol dire che, una volta venduto l’immobile in asta, si resta debitori dell’eventuale debito residuo, rispondendo dello stesso con tutto il proprio patrimonio: considerando la naturale svalutazione dei beni venduti tramite asta giudiziaria e il pagamento delle spese (che sono anticipate dal creditore, ma sono a carico della procedura e, quindi, del debitore) si può, paradossalmente, perdere la proprietà della propria casa e restare debitore della stessa cifra pignorata. O quasi.

Terza regola aurea: la banca ha paura di voi.

Per quanto possa sembrare paradossale, le banche temono i cattivi pagatori almeno quanto i cattivi pagatori temono le banche. Fin quando non pagate il debito residuo, siete i peggiori nemici della banca, e la paura di non rientrare dall’investimento effettuato occuperà gli incubi dei banchieri.
Questo non impedirà alla banca di avviare azioni esecutive nei vostri confronti, anzi la paura la spingerà ad agire nel più breve tempo possibile, anche perché la trascrizione del pignoramento assottiglia i rischi dell'intermediario.
La piena consapevolezza della vostra posizione, però, vi aiuterà a trovare il miglior accordo possibile (vedi: prima regola aurea).

Quarta regola aurea: non fidarti dei falsi profeti.

Quando ti diranno che hanno avuto il tuo stesso problema e che lo hanno risolto stralciando il debito al 10%, non crederci. Forse possibile, ma non così frequente. In tantissimi casi siamo riusciti a ottenere stralci del debito al 10% o 20%, ma è un'eccezione, non la regola, soprattutto in caso di pignoramento immobiliare.
Nei casi di pignoramento immobiliare promettere un tale risultato, soprattutto senza aver analizzato con attenzione le carte, è da disonesti.
Aggiungiamo: nel caso in cui il credito è stato ceduto, anche più volte, il prezzo di acquisto del credito è del tutto irrilevante in relazione all’ammontare dello stralcio. La banca cercherà di ottenere sempre il miglior risultato possibile, anche avendo acquistato il vostro credito a poche centinaia di euro.

Quinta regola aurea: chi fa da sé fa per tre, ma tu affidati a un professionista serio.

Ti sarà chiaro, ormai, che la situazione in cui ti trovi è complessa, ma risolvibile. Affidati a un avvocato professionista in pignoramenti immobiliari che sappia come affrontarla. Un consulente generalista o specializzato esclusivamente in altri campi rischia di non portare a nessun risultato o di non farti ottenere l'accordo migliore.
Se pensi di aver bisogno di noi, non esitare a inviarci una richiesta di contatto.